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Pacifica Artuso
ANTONIO GHISLANZONI
non di solo Verdi...
 
Editore:  EurArte , Varenna  2013
Codice: EA L0123
Collana: Libri di interesse musicale
Prezzo: € 13,00
Pagine: 164
Formato: A5
Rilegatura: Brossura cucita
 
Il nome di Antonio Ghislanzoni è noto ai più come quello del librettista dell ’ Aida di Giuseppe Verdi. Sarebbe tuttavia riduttivo limitare a questo esito, sia pure straordinario, una ricca parabola umana e di pensiero. Lo studio della sua vita e della sua attività artistica rivela infatti un personaggio multiforme e sorprendente: cantante lirico, scrittore, giornalista e critico musicale, librettista, testimone della vita teatrale della seconda metà del XIX secolo. Il libro si articola in tre parti: nella prima prende le mosse dalla ricerca della voce perduta, in senso fisico, del Ghislanzoni cantante, cercando di ricostruire la sua carriera di baritono attraverso le recensioni dei periodici del tempo. Nella seconda parte rivive invece la voce dell ’ intellettuale che racconta la condizione dei cantanti lirici attraverso i rapporti con il pubblico, gli impresari, i giornalisti, il repertorio, i docenti. Questo soprattutto attraverso la lettura del suo romanzo più famoso, Gli artisti da teatro, che si dipana tra autobiografia e finzione letteraria, con preziose annotazioni storiche e di costume. Non poteva certo mancare Giuseppe Verdi, anche se visto attraverso gli occhi di Ghislanzoni. Lo scrittore si era misurato con il gigante dell ’ opera italiana su fronti diversi: come baritono che aveva affrontato le opere giovanili di Verdi, poi come critico musicale e scrittore, infine come librettista. Il fascino del versatile personaggio sembra illuminare il percorso narrativo e condurci con l ’ agile penna all ’ interno di una fase aurea del melodramma. Alla centralità culturale e sociale dell ’ opera lirica fa eco il rapporto elitario che l ’ intellettuale Ghislanzoni conservò tutta la vita con questo genere. Si smette mai veramente di essere e di sentirsi dei cantanti lirici dentro? Si perde davvero del tutto la memoria fisica delle sensazioni, anche se si è perduta la voce e si è cambiato mestiere?
 
 
 



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