Questo libro si propone di riportare alla luce i lavori pianistici di Federico Mompou, compositore catalano del XX secolo, troppo poco conosciuto nel nostro Paese, accostando le scelte e i caratteri del suo stile a quelli di nomi ben più conosciuti nel panorama culturale europeo, da Chopin a Debussy, da Monet a Kandinsky, da Mirò a Proust.
Vi è, nel linguaggio di Mompou, una continua aspirazione alla trasparenza, alla sincerità, ad un primitivismo sonoro carico di incanto, di charme: ecco che da questo prende vita una musica evocativa e profondamente ineffabile, piena di silenziosa espressività e spoglia per la sua apparente semplicità, simbolo di una graduale catarsi del materiale sonoro.
Non a caso, i quattro quaderni di Música callada, capolavoro pianistico della maturità, rappresentano il culmine e la sintesi della sua opera compositiva: la ricerca del punto estremo in cui la musica si trasforma nella voce del silenzio e in cui il silenzio si identifica con la musica.
In questo quadro, il pianoforte incarna il mezzo privilegiato dell’arte di Mompou, lo strumento con cui dar vita ad un mirabile equilibrio fra sonorità e luminosità, uso delle dissonanze e accostamento del colore, a dimostrazione del fatto che le varie forme di espressione creativa si fondono, così come il silenzio e la musica costituiscono, per lui, un unico amalgama sonoro.
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